La terra riemersa, divorata dal tempo e da mare vuoto.
L'uomo forgiato dal sangue e dal fuoco.
Di ciò che fu e di ciò che è stato, tutto è dimenticato.
Fuggite, fuggite, fuggite dalle nubi del peccato.
Nebula è il nome che fu assegnato alle terre riemerse in seguito alla scomparsa del mondo perduto.
Gli antichi uomini sopravvissuti al tragico evento, gli antenati, nominarono così l'orizzonte giallo e sconfinato che piagava la terra pura e verdeggiante.
Da allora l'umanità fa di tutto per sfuggire al mondo perduto e alle nubi del peccato ed è nel tempo risorta in una nuova civiltà, fondata sulla tecnologia del metallo e sull'intrinseco legame fra uomo e natura.
Di sole è fatto l'oriente,
di luna l'occidente, d'eclissi è fatta la grande faglia.
Due mondi, uniti e divisi al tempo stesso.
Il continente di Nebula presenta una superficie di quasi 10.000.000 chilometri quadrati, suddivisa in due regioni quella orientale e quella occidentale.
Le due regioni sono separate da un'immensa struttura di metallo chiamata la grande faglia.
Di conseguenza, hanno sviluppato ecosistemi completamente differenti che, col tempo, hanno definito gli aspetti sociali e culturali delle rispettive popolazioni.
Nero come l'abisso l'occhio del corvo ti osserva, puro come le stelle il gufo guida i nostri passi .
Il culto del gufo e del corvo, anche noto come culto del sole, è un'antica religione fondata sul principio del rispetto del naturale corso della vita ed è il più diffuso nel continente. Questo credo permea la cultura di Nebula in ogni suo regno e affonda le radici nei giorni della prima alba, quando gli antenati sopravvissuti alla scomparsa del mondo perduto si stabilirono sulle terre riemerse. Uno dei principi fondamentali del credo consiste nell'assoluta abnegazione di tutto ciò che appartiene al mondo perduto, motivo per cui la tecnomanzia è da molti considerata un reato punibile con la morte.
Col suo canto dona il primo respiro, col silenzio l'addio a questo mondo. Vivi nella sua luce, muori nella sua luce, tale è la volontà del gufo.
Poco si sa della misteriosa figura del gufo, se non che appare nel momento del bisogno ai puri di cuore, talvolta in segno di fortuna, in altri casi nelle vesti di traghettatore dell'anima verso altri mondi.
Nel culto del gufo e del corvo assume il ruolo del portatore di luce e verità, nonché protettore del naturale cerchio della vita.
In Nebula, infatti, la morte naturale è vista come un dono da proteggere e preservare ad ogni costo, poiché chi lascia questo mondo prima del tempo non potrà essere accolto dall'eterna benevolenza di questa figuramistica e divina.
Promesse di vita eterna, sussurri di conoscenza. Non puoi affermare di aver conosciuto questo mondo se non hai prima scrutato l'abisso.
In Nebula, i corvi sono portatori di morte. Si muovono con le nubi del peccato, cibandosi delle carcasse deformi e marcescenti lasciate dal loro passaggio.
Il corvo è il loro signore, una creatura tanto antica quanto incomprensibile che si dice porti con sé promesse e tentazioni a cui nessun mortale può sperare di resistere. Nel culto del gufo e del corvo assume il ruolo del portatore della notte, nonché procrastinato-re della vita e corruttore delle antiche e nobili tradizioni degli antichi uomini. Nonostante questa connotazione negativa, la sua figura rimane sacra quanto quella del gufo in virtù dell'intrinseca dualità che caratterizza l'esistenza di entrambe. Si dice intatti che niente di ciò che il mondo ha da offrire esisterebbe senza il costante conflitto fra queste due leggendarie figure.
Annunciate dal volo dei corvi, mosse dalle trame del passato, niente e nessuno sopravvive alle nubi del peccato.
Le nubi del peccato sono cumuli di vapore tossico di colore giallastro capaci di annientare qualsiasi forma di vita, magia e tecnologia. Gli antichi uomini ne hanno presto riconosciuto l'ineluttabilità, affidando al continente il nome di Nebula proprio in virtù della loro onnipresenza.
Sebbene gran parte delle loro proprietà siano ancora oggi sconosciute, un dogma è sopravvissuto alla prova del tempo: niente e nessuno può sconfiggere le nubi del peccato.
Dalla terra del primo sole sin la valle dei tramonti, le nubi del peccato hanno ingannato il mondo.
Né il volere del vento né il moto degli astri ne spiegano l'irrisoluto scorrere.
È come se... sapessero di essere osservate.
Poiché vocazioni magiche e strumenti tecnologici perdono ogni efficacia se direzionati verso le nubi del peccato, le terre civilizzate hanno impiegato secoli per comprenderne le proprietà più basilari, concentrando piuttosto gli sforzi alla ricerca di metodi efficaci per eluderne il passaggio.
Così è nata l'arte della nubimanzia: la capacità di prevedere l'erratico moto delle nubi da cui dipende la salvezza dei regni più prosperi, nonché degli innumerevoli villaggi che si affacciano alle terre libere o dispersi nella remota regione occidentale.
Senza nubi del peccato vedreste un paesaggio assai diverso.
Di cento città ne rimangono decine, di mille villaggi un centinaio.
La terra è vuota, le persone distanti... ma forse, un giorno tutto questo cambierà.
Le nubi hanno da sempre ostacolato il progresso tecnologico e culturale di Nebula. Innumerevoli città sono state ricostruite in seguito al loro passaggio: case distrutte, torri in rovina, persino i palazzi di più alta fattura finiscono per cedere a piccole scosse di terremoto se prima indeboliti dal loro passaggio.
Ciò che non si può ricostruire è invece perduto per sempre: tecnologie antiche, magie dimenticate e la vita delle sventurate creature troppo lente o stolte per darsi alla fuga. Eppure alcuni dicono di esser sopravvissuti al loro contatto, raccontando un dolore indescrivibile e visioni d'insopportabile terrore, ma rimangono soltanto parole di menti ormai cadute in preda alla follia.